E’ il primo evento in presenza, dopo un lungo stop forzato, al Civico Trame: una grande festa di pubblico di tutte le età

“La poesia è una forma di resistenza e resilienza contro gli scoraggiatori della vita nei paesi, contro il complesso d’inferiorità della civiltà contadina del sud rispetto alla civiltà industriale del nord”.

Con queste parole l’avvocato e naturalista Francesco Bevilacqua ha introdotto il reading poetico di Franco Arminio, l’autore poliedrico di Bisaccia.

E’ il primo evento in presenza, dopo un lungo stop forzato, al Civico Trame: una grande festa di pubblico di tutte le età, una platea numerosa che ha saputo colmare con l’entusiasmo e la partecipazione il distanziamento fisico e sociale.

Letture, canti, versi, editi e inediti, si sono alternati al dialogo, sempre giocato sul filo dell’ironia.

Arminio è riuscito a mantenere alta l’attenzione e incantare con un reading spettacolo della durata di circa novanta minuti, un viaggio all’interno delle proprie opere e non solo, omaggiando anche altri poeti, tra cui i calabresi Lorenzo Calogero e Franco Costabile. 

Fil rouge della serata il ritorno al sud, nelle terre perennemente sospese tra bellezza e abbandono, tradizioni e contraddizioni, opportunità e mancanze.

“Tornate al vostro paese, non pensate se è conveniente per la vostra vita, cominciate la grande migrazione al contrario. Tornate, non dovete fare altro: qui se ne sono andati tutti, specialmente chi è rimasto”. I versi letti dal paesologo sono un invito ad una residenza più consapevole e coraggiosa, che volta le spalle alla sfiducia, alla rassegnazione, alla passività.

“Arieggiare i paesi”, per Arminio, animatore di battaglie sociali e simbolo di un mezzogiorno diverso, è la condizione necessaria per renderli accessibili ai più giovani.

Il racconto si è arricchito anche di altri motivi ricorrenti della sua narrazione poetica, come l’amore, la condizione umana, la sofferenza, la paura, la morte, la politica, senza privare mai il pubblico-interlocutore dell’ilarità necessaria a individuare quel filo, spesso sottile, che distingue verità e luoghi comuni.

E ancora, un’ode alla Calabria, in cima alla sua geografia sentimentale: «Amo l’Italia armena, l’Italia antica, amo la Calabria, il paesaggio non confezionato, la faccia di chi cammina nel secolo sbagliato. Amo la Calabria a Palmi un po’ algerina, finlandese sulla Sila. Amo il mare che si getta nel treno, i pesci sull’asfalto, le case parcheggiate anche negli occhi dei gabbiani. Non conosco una terra più sensuale, un disordine più esemplare, una grazia più oltraggiata. Questa non è una regione, è un altare».

Infine, il ricordo del terremoto che nel 1980 scosse Basilicata e Campania, descritto nel suo ultimo volume “Lettera a chi non c’era. Parole delle terre mosse”, pubblicato da Bompiani il 9 giugno scorso. Una fotografia delle storie di cronaca dimenticate, passate e recenti, della miseria dei paesi e della desolazione contemporanea dei luoghi spopolati. In mezzo, piccoli particolari che solo i poeti sanno vedere, raccontare, rendere grandi. “Non un libro cupo – ha spiegato lo stesso Arminio –  ma un elogio alla memoria e alla cura del mondo esterno”.

L’evento, inserito nella rassegna Civico Legge e concluso da un lunghissimo firmacopie a testimonianza dell’affetto dei lettori lametini per la scrittura di Arminio, è stato organizzato da Fondazione Trame e Libreria Tavella, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino, il Centro Cardiologico Montesanti e il Festival delle Erranze e della Filoxenia.

Sull’onda di questo primo appuntamento, Civico Trame riparte a pieno ritmo con un calendario estivo ricco di appuntamenti e in continuo aggiornamento, aperto alle proposte di associazioni, gruppi o singoli che vogliano contribuire alla programmazione attivando percorsi di partecipazione, cittadinanza e impegno civico. I giardini a cielo aperto di via degli Oleandri sono pronti ad accogliere quella comunità che dopo lunghi mesi di isolamento ha voglia di incontrarsi nuovamente ed emozionarsi con la cultura. Dopo un periodo particolarmente duro per l’intero comparto, le proposte di Civico Trame vogliono ridare ossigeno all’offerta e alle proposte artistiche e formative in città, nella visione della fruizione della cultura come “bene comune” e con l’obiettivo di rendere la struttura di via degli Oleandri il più possibile uno spazio in cui sentirsi protagonisti.

La struttura ha riattivato tutti i suoi servizi quotidiani al pubblico, dal lunedì al sabato: dalla biblioteca allo studio all’aperto, ai momenti ricreativi in giardino.

L’estate al Civico Trame, in vista della prossima edizione di Trame.Festival dei libri sulle mafie (dal primo al cinque settembre 2021), vedrà alternarsi presentazioni di libri e spettacoli teatrali. Sul palco le scrittrici Donatella di Pietrantonio e Valentina D’Urbano, una serie di appuntamenti di teatro ragazzi a cura di TeatroP, una tappa del festival teatrante Matrioska, e molto altro ancora.

Il prossimo appuntamento in programma è a cura di TeatroP, per la rassegna Civico in Scena, giovedì 1 luglio 2021. Uno spettacolo di teatro di figura e attori liberamente tratto dal racconto originale di Robert Louis Stevenson “Lo strano caso del dr Jekyll e del sig Hyde”, con la compagnia teatrale Molino D’arte di Altamura (Ba). Testo di Antonella Petrera e regia di Antonello Arpaia.

Per accedere a questa e a tutte le altre attività proposte, è necessaria la prenotazione.