Civico Trame ha partecipato alla due giorni di Fondazione Unipolis dedicata al confronto sul futuro dei nuovi centri culturali.

Esito di percorsi di partecipazione civica e di rigenerazione sociale a base culturale, quindici erano le realtà coinvolte da tutta Italia.

 

Tutti i centri hanno condiviso visioni, criticità e strumenti per la sostenibilità, grazie ai preziosi contributi di professionisti del management culturale.

Renato Quaglia, della Fondazione Quartieri Spagnoli, ha aperto il camp con una riflessione sul “senso dell’agire” delle realtà culturali e su quanto queste modifichino le comunità al punto da produrre politiche pubbliche. Quaglia ha provocatoriamente posto l’accento sulla capacità che le realtà culturali hanno di favorire i cambiamenti nel corpo sociale, esponendo al rischio di un “abuso di soggettivismo” chi fonda i progetti culturali, rischio che spesso porta a produrre una magistrale narrazione piuttosto che una innovazione.

Alessandra Gariboldi, della Fondazione Fitzcarraldo, ha condotto un approfondimento sulle condivise difficoltà di innovazione gestionale dei centri culturali, su quanto sia necessario  inglobare e ibridare nuove competenze negli staff e pertanto investire sulle risorse umane che costituiscono il capitale dell’organizzazione. Bertrand Niessen, di Che Fare, e Giorgio De Finis del MAAM di Roma, hanno rapito l’attenzione affrontando tre linee di approfondimento: il rapporto tra cultura e terzo settore, il rapporto tra arte e design ovvero tra eccedenza di energie ed efficienza commerciale, il rapporto tra partecipazione come estetica ed estetica come partecipazione ovvero una rilfessione sull’arte partecipata e sul ruolo dello spettatore. 

Ai contributi dei professionisti ha fatto seguito il dibattito, animato dagli operatori legati a tutte le esperienze presenti, da cui è emersa una profonda differenza territoriale tra le realtà, che si traduce in una disuguaglianza nei bisogni di produzione culturale delle comunità di riferimento e in una diversa capacità di innovazione dei progetti sulle politiche locali, è emersa inoltre una comune difficoltà sulla sostenibilità dei progetti.

Civico Trame ha accolto il confronto e condiviso la propria esperienza con una rete nazionale di operatori culturali, sempre più consapevole di continuare a coltivare e sollecitare con la propria comunità il pensiero creativo e critico, necessario per immaginare forme nuove di risposta ai problemi complessi del presente.