Novantasette ospiti, ventitré libri, trentaquattro mila persone raggiunte giornalmente su Facebook, diecimila presenze, sessanta volontari, sei giornate di eventi. Si conclude così l’ultima edizione di Trame

Novantasette ospiti in programma, ventitré libri presentati, trentaquattro mila persone raggiunte giornalmente su Facebook, diecimila presenze, oltre sessanta volontari, eccezionalmente sei giornate di eventi. Si conclude così l’ultima edizione di Trame, il Festival dei libri sulle mafie che da dodici anni anima il dibattito pubblico in piazza a Lamezia Terme.

“Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazioni e sogni” è stato il filo conduttore degli eventi che hanno coinvolto le voci autorevoli dei protagonisti della lotta alle mafie del nostro Paese: magistrati e scrittori, studiosi del fenomeno e imprenditori che denunciano, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell’arte e della cultura, ciascuno in prima linea nel racconto e nel contrasto alla criminalità organizzata. 

Sei giorni densi di eventi, a partire dalla giornata di anteprima con l’inaugurazione delle mostre temporanee e l’incontro che ha visto la partecipazione delle associazioni locali in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Sul palco sono state approfondite in particolare le nuove frontiere dei business criminali, gli interessi lungo le rotte del Mediterraneo, gli imperi oltre i confini nazionali ed europei, ma anche le stragi del ’93 e l’arresto dell’ultimo padrino di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Trame12 ha ospitato le proiezioni dei servizi e delle inchieste andate in onda sui canali Rai negli anni ’60, ’70 e ’80 e che hanno ricostruito gli omicidi e i fatti di ndrangheta. L’edizione si è conclusa con l’intervento di Vera Politkovskaja, figlia della giornalista Anna Politkovskaja uccisa il 7 ottobre 2006, sulla libera informazione e i fatti di cronaca che stanno interessando la Russia nelle ultime ore.

Siamo soddisfatti, c’è stata una grande partecipazione – ha commentato il direttore artistico di Trame12 Giovanni Tizian – abbiamo sperimentato format nuovi, abbiamo avuto il confronto con la politica e speriamo di avere anche l’anno prossimo leader o rappresentanti del governo che abbiano voglia di confrontarsi sulla lotta alla mafia. Ci sono stati scrittori importanti e storie di rilevanza nazionale, ragionando sempre sul doppio binario dei diritti, delle disuguaglianze, dei poteri criminali che tolgono la libertà e ovviamente ragionando anche sui 30 anni delle stragi con importanti magistrati. Bilancio quindi ottimo. Stiamo già immaginando la prossima edizione con il desiderio di crescere sempre di più. Il ringraziamento va principalmente alla città di Lamezia, ai cittadini che sono venuti ad ascoltare i dibattiti e gli eventi e che hanno partecipato perché trame è un patrimonio della città prima di tutto”.

“Quello di quest’anno è stato un festival molto bello perché ha avuto una partecipazione di pubblico ancora più significativa, rilevante, perché ha messo insieme esperienze e interlocutori diversi, ha ricevuto un’attenzione più grande anche da fuori regione e dalle altre province della Calabria – ha dichiarato il presidente della Fondazione Trame Nuccio Iovene – sono assolutamente soddisfatto del risultato ottenuto grazie allo sforzo dei volontari, di tutti i soci dell’Associazione Antiracket Lamezia, della Fondazione Trame, delle persone che hanno collaborato. Contemporaneamente, questo risultato importante che abbiamo ottenuto ci consente di avere uno sguardo per il futuro, per la continuazione. Qui abbiamo messo dei semi che mi auguro cominceranno a germogliare. Da un lato Piazze Connection, la rete dei festival antimafia in Italia, è una carovana che è appena partita e alla quale mi auguro si aggancino altri carri, che via via si condividano collaborazioni e temi all’altezza delle sfide che ci aspettano. Dall’altra, la rete dei festival del Sud, con l’esperimento di un dibattito in diretta connessi tra Salerno e Lamezia, che non vuole essere un evento estemporaneo, ma anche questo un seme in grado di germogliare, di produrre relazioni con altre realtà del mezzogiorno, non solo per far crescere la conoscenza della nostra esperienza, del nostro lavoro, di che cos’è il trame, di come si è affermato nel corso degli anni, della missione che ha, ma anche di come può intrecciare collaborazioni e contaminazioni, anche con linguaggi e realtà diverse, in grado di rendere più forte la nostra voce, più autorevole e capace di ottenere risultati”.

Il progetto è stato finanziato con risorse PAC 2014/2020 Az. 6.8.3 della Regione Calabria – Calabria Straordinaria.

Arrivederci a Trame13.