Si parlerà di relazioni e amicizia con i docenti dell’Unical, e di storia del Rap e discriminazioni con Kento.

 

È possibile parlare di discriminazione e diversità in tanti modi. 

Lo sta facendo il Civico Trame di Lamezia Terme con un gruppo di ragazzi dai 14 ai 17 anni attraverso un laboratorio settimanale di cittadinanza attiva, critica e consapevole.

Risultato di una commistione di valori e della sinergia nata con Mammut Teatro, gli incontri in programma a partire dal 3 dicembre scorso hanno lo scopo di stimolare pensieri e riflessioni, confronto e dialogo, in un luogo in cui dar forma alle idee.

Gli strumenti impiegati sono la filosofia, il cinema, i libri, la musica e, naturalmente, i punti di vista dei partecipanti. 

Il percorso si è tradotto in un’esperienza sociale e relazionale prima che formativa, fatta di scambi di opinioni, interrogativi, dubbi e possibili risposte, arricchite dagli spunti di riflessione offerti dagli ospiti che si alternano al fianco dei ragazzi e delle ragazze di Civico Trame e Mammut Teatro.

Dopo la scrittrice Elena Giorgiana Mirabelli, protagonista dell’ultimo incontro con il suo romanzo Maizo, Edizioni Zona 42, martedì 14 dicembre alle 18.00 offriranno i loro contributi al terzo laboratorio dal titolo “Mettimi alla prova. Storie di amici e pirati” i docenti Marco Mazzeo e Adriano Bertollini del Dipartimento di Studi Umanistici dell’ Università della Calabria.

Bertollini, dottore di ricerca in Filosofia del linguaggio, presenterà il suo ultimo lavoro letterario, “Filosofia dell’amicizia. Linguaggio, individuazione, piacere”, un dialogo con il pensiero aristotelico sul tema dell’amicizia. “Il libro elegge l’amicizia a esempio principe dell’«individuazione»: quella biografia che ci distingue gli uni dagli altri. L’altro sé amicale non è dunque il sosia con il quale rispecchiarsi per trovare conferma dei propri vizi o delle proprie virtù. È, invece, la sponda linguistica con la quale confliggere o nella quale trovare rifugio”.

Mazzeo, filosofo e scrittore, proporrà invece “Il pirata”, un libro che punta a offrire un’antropologia del pirata di oggi. “È colui che ci libera dalle multinazionali digitali o la versione dimessa del terrorista? È il migrante che sbarca in Sicilia o il criminale che uccide per strada senza fermarsi a prestare soccorso?”.

I volumi, che fanno parte della collana “Forme di Vita” di DeriveApprodi Editore, saranno ulteriore stimolo e risorsa per indagare le relazioni sociali e umane di oggi, gli affetti, la percezione degli altri e delle diversità in un confronto intergenerazionale.

Martedì 21 dicembre la letteratura lascerà spazio alla musica per un appuntamento dedicato alle discriminazioni razziali di ieri e di oggi, “alle origini del rap”, con la partecipazione di Francesco Carlo Kento.

Kento, rapper, scrittore e attivista reggino trapiantato nella Capitale, dagli anni ’90 mette in rima storie di immigrazione e integrazione, occupandosi di razzismo e di ogni forma di esclusione sociale. 

I suoi testi caratterizzati da forte connotazione politica e l’impegno negli istituti penitenziari minorili con i suoi laboratori di scrittura, lo rendono uno degli artisti italiani più sensibili ai temi dell’emarginazione.

L’incontro vuole essere un viaggio nel mondo del rap che, con la sua forza comunicativa, atavicamente diffonde messaggi di destrutturazione degli stereotipi che stanno alla base delle discriminazioni per origine, genere, orientamento sessuale, e supportare l’espressione creativa di sé e il racconto di vissuti difficili. 

Il rap infatti nasce intorno alla fine degli anni settanta come forma di denuncia del razzismo e dei soprusi subiti dagli afroamericani, facendosi portavoce di importanti battaglie politiche, sociali e civili: una forma espressiva potentissima caratterizzata dalla ricercatezza del linguaggio e carica di significati e tematiche quali il lavoro, i rapporti sociali, la famiglia, le droghe, la povertà.

Un genere musicale insomma che, anche oggi con le sue evoluzioni, riesce a unire realismo, inclusione, cultura, contestazione e poesia nei suoi versi.

E’ possibile partecipare a entrambi gli appuntamenti, del 14 e del 21, pur non essendo iscritti a Civic Up: sarà sufficiente inviare un messaggio WhatsApp al numero 329.0566908 per prenotare il proprio posto.

L’obiettivo del Laboratorio di cittadinanza per giovani protagonisti, partendo dalle tematiche attuali delle discriminazioni e della violenza, è costruire una comunità di pensiero, sperimentare la partecipazione, incoraggiare la condivisione e stimolare il pensiero critico, facendo ancora una volta del Civico Trame un luogo in cui esercitare l’aggregazione tra coetanei, il confronto e la socialità. 

Il percorso perciò non si esaurirà con le quattro date calendarizzate: nuove proposte arriveranno anche per il 2022.