Ligorio ha incontrato gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Einaudi di Serra San Bruno, del Liceo Scientifico Galilei e del Polo Tecnologico Rambaldi di Lamezia Terme

“La giustizia non è un sogno ma un progetto che richiede sacrificio, rigore, un grande sforzo di immaginazione”, un impegno, come quello adottato dai primi agenti della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) all’indomani delle stragi del 1992 in Sicilia.

A scrivere la loro storia è la scrittrice, showrunner e sceneggiatrice Diana Ligorio, autrice del libro “Occhi di Lupo, cuore di cane” pubblicato da Bompiani nella collana Munizioni diretta da Roberto Saviano. Ospite del progetto #trameascuola, Ligorio ha incontrato gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Einaudi di Serra San Bruno, del Liceo Scientifico Galilei e del Polo Tecnologico Rambaldi di Lamezia Terme in due incontri che hanno visto la moderazione della giornalista Maria Francesca Gentile.

In un dialogo diretto con l’autrice, i ragazzi hanno potuto riflettere e ragionare insieme sul concetto di giustizia, sul senso di responsabilità che guida e muove la lotta alle mafie, su come sia cambiato negli ultimi trent’anni il nostro Paese.

Per le strade di Palermo, nell’estate del 1992, rimbomba ancora l’eco dell’esplosione di via D’Amelio, delle sirene che da Capaci corrono invano verso gli ospedali. Sembra che il male abbia trionfato, ma per rispondere a questo attacco durissimo lo Stato sta silenziosamente mettendo in campo un corpo speciale, nato da un progetto dello stesso Giovanni Falcone: la DIA, Direzione investigativa antimafia, che riunisce i migliori uomini di tutte le forze dell’ordine.

Sono uomini che per mettersi in caccia di chi ha ucciso Falcone e Borsellino lasciano le famiglie, vivono sotto copertura in alberghi di quart’ordine, hanno a disposizione strumenti rudimentali ma sono animati dal sentimento altissimo di una missione che li unisce come fratelli. In questo romanzo uno di loro trova il coraggio di raccontare le indagini, le ore di ascolto delle voci intercettate, l’adrenalina dei blitz, le ossessioni e le emozioni di quei giorni cruciali: le racconta a suo figlio, che a quel tempo era un bambino pieno di nostalgia per il padre sempre lontano.

Allora, a quel bimbo aveva raccontato di essere un animale speciale, dotato degli occhi feroci di un lupo ma del cuore fedele di un cane: oggi gli spiega come diventare invisibile sia stato l’unico modo per proteggere lui e sua madre mentre lavorava per catturare gli assassini di Giovanni Falcone. Con precisione e passione Diana Ligorio dà vita a un romanzo che è al tempo stesso una emozionante avventura investigativa e lo struggente viaggio dentro un rapporto tra un padre e un figlio. E illumina le gesta di uomini destinati a rimanere per noi senza volto ma che sono stati capaci di sacrificare tutto per consegnarci un mondo più giusto.

I due incontri a scuola con Ligorio hanno registrato grande partecipazione e interesse da parte degli studenti, che con estrema attenzione hanno ascoltato la testimonianza della scrittrice, cha ha raccontato approfonditamente la sua esperienza con gli agenti della DIA.

Con “Occhi di lupo, cuore di cane” il progetto di #trameascuola di quest’anno si avvia alla conclusione.

 

BIO Diana Ligorio

Diana Ligorio (1982) è cresciuta a San Michele Salentino. Vive a Roma dove lavora come autrice, showrunner e sceneggiatrice. È autrice del film DIA 1991. Parlare poco, apparire mai (2021) prodotto da Rai Cinema e 42° Parallelo. Ha curato i docufilm Nove giorni al Cairo. Tortura e omicidio di Giulio Regeni di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, Falcone, Borsellino e gli altri di Attilio Bolzoni (2017), Un unico destino. Tre padri e il naufragio che ha cambiato la nostra storia di Fabrizio Gatti e ES17. Dio non manderà nessuno a salvarci di Roberto Saviano (2018). Ha pubblicato il romanzo Mia e la voragine (TerraRossa Edizioni, 2022).